Guida completa alla protezione della pelle dal sole: consigli e prudenze per un’abbronzatura sicura
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Guida completa alla protezione della pelle dal sole: consigli e prudenze per un’abbronzatura sicura

May 09, 2025

 Il piacere del sole (ma con giudizio)

L’estate è alle porte e l’idea di stendersi al sole, sentire il calore sulla pelle e respirare aria fresca fa subito venire voglia di vacanze. Ma l’esposizione ai raggi solari non è solo un momento di relax: favorisce la produzione di vitamina D, migliora l’umore e ci regala un’abbronzatura che fa sentire più in forma. Tuttavia, per godere di questi benefici senza rimpianti, è importante conoscere qualche accorgimento semplice ma efficace, come riconoscere il proprio fototipo e seguire le regole di esposizione.

Perché proteggere la pelle non è un vezzo

Può sembrare scontato, e invece molti sottovalutano il potere dei raggi UV. Un’esposizione scorretta può causare scottature dolorose, favorire il photoaging (ovvero l’invecchiamento precoce della pelle), e aumentare il rischio di tumori cutanei come melanoma, carcinoma basocellulare e squamoso. È fondamentale evitare l’esposizione nelle ore più calde della giornata, tipicamente tra le 11 e le 16, per ridurre questi rischi. L’inquinamento atmosferico e lo smog possono, inoltre, intensificare i danni provocati dai raggi UV, rendendo la pelle più vulnerabile.

Fototipo e SPF: come scegliere il livello di protezione solare più adatto alla tua pelle


SPF, acronimo di 'Sun Protection Factor', indica il livello di protezione solare offerto dai prodotti per la pelle.

 

La classificazione dei fototipi, da I a VI, aiuta a scegliere il fattore di protezione più adatto:

  1. Fototipo I: pelle chiarissima, capelli rossi o biondi, occhi chiari. Non si abbronza mai, si scotta sempre. SPF 50+

  2. Fototipo II: pelle chiara, capelli biondi o castani chiari, occhi chiari. Si abbronza poco, si scotta facilmente. SPF 50

  3. Fototipo III: pelle chiara o leggermente olivastra, capelli castani, occhi castani. Si abbronza gradualmente. SPF 30–50

  4. Fototipo IV: pelle olivastra, capelli e occhi scuri. Si abbronza facilmente. SPF 20–30

  5. Fototipo V: pelle scura, capelli neri, occhi scuri. Si abbronza con facilità e raramente si scotta. SPF 15–20

  6. Fototipo VI: pelle molto scura, capelli e occhi neri. Raramente si scotta, quasi mai eritemi. SPF 10–15

Miti e verità sull’abbronzatura

In paesi come Italia, Spagna e Portogallo l’abbronzatura è vista come sinonimo di salute e benessere: il 44% lo associa a un aspetto radioso. Ma attenzione: la protezione naturale ha un SPF  (fattore di protezione solare) 2 ed è davvero molto bassa.

Solo il 30% comprende che una crema solare adeguata è la chiave per un’abbronzatura sana, duratura e senza danni a lungo termine. L’abbronzatura è prodotta dall’attivazione della melanina, un pigmento che, se stimolata in eccesso, può causare danni cellulari.
Quando l'esposizione ai raggi UV è eccessiva e prolungata, la capacità protettiva della melanina può essere superata. In questo caso, i raggi UV possono penetrare più profondamente nella pelle e danneggiare direttamente il DNA delle cellule cutanee.

La persistente associazione tra abbronzatura e buona salute rappresenta una sfida culturale significativa. È importante comprendere che l'abbronzatura è un meccanismo di difesa della pelle a seguito di un danno UV. Promuovere una cultura della protezione solare come gesto di cura e prevenzione, piuttosto che come rinuncia all'estetica, è un passo fondamentale per la salute a lungo termine.

I piccoli gesti che fanno la differenza

Ecco i consigli essenziali per una giornata al sole in sicurezza:

  • Applicare correttamente la crema solare: circa 2 mg/cm² (un cucchiaino per il viso o due dita per ogni arto).

  • Tempi di applicazione: stendere la crema almeno 15 minuti prima dell’esposizione e riapplicarla ogni 2-3 ore o dopo il bagno.

  • Evitare le ore più calde: tra le 11 e le 16, per ridurre i rischi di scottature e danni.

  • Preferire ombra e pause: fare brevi sosta all’ombra per proteggere la pelle dai raggi UV.

  • Attenzione alle superfici riflettenti: acqua, neve, sabbia e cemento riflettono fino all’80% dei raggi UV, aumentando l’esposizione.

  • Discutere di lampade abbronzanti: evitare i lettini UV, per prevenire danni alla pelle.

  • Accessori di protezione: cappello, occhiali con filtro UV e vestiti coprenti sono fondamentali per la tutela.

Capire i raggi UV: un breve vademecum

Le radiazioni solari comprendono tre tipologie di raggi UV:

  • UVA: penetrano in profondità e generano radicali liberi, responsabili di rughe e macchie. Sono costanti tutto l’anno e attraversano vetri e finestre.

  • UVB: colpiscono l’epidermide, provocano eritemi e abbronzatura; sono più intensi a mezzogiorno e in estate.

  • UVC: filtrati dall’ozono, non raggiungono la superficie ma devono essere considerati nelle formule di laboratorio.

Filtri chimici o filtri fisici: quale scegliere?

  • Filtri chimici: assorbono i raggi UV e li trasformano in calore; texture leggere e totale assenza di patina bianca ne fanno un’opzione confortevole. Alcuni sono stati vietati per la salute delle barriere coralline e vanno scelti in formulazioni sostenibili.

  • Filtri fisici: a base di ossido di zinco e biossido di titanio, riflettono i raggi come uno schermo, senza degradarsi; ideali per pelli sensibili, ma possono lasciare una patina bianca. Le versioni in nano-forma migliorano la spalmabilità, anche se richiedono studi approfonditi sulla loro sicurezza.

Il significato dei numeri: SPF e protezione reale

La scala europea dello SPF va da 6 a 50+. Un SPF 30 blocca circa il 97% degli UVB; un SPF 50 oltre il 98%. Il valore UVA, indicato da un cerchietto accanto allo SPF, assicura almeno un terzo di protezione contro i raggi più pericolosi. Ricorda, non esiste protezione totale: né la crema né un capo di abbigliamento possono offrire protezione al 100%.

 

Segnali di allarme e rischi a lungo termine dell’esposizione ai raggi UV: come prevenirli

Una cattiva esposizione al sole può provocare scottature dolorose, accelerare il photoaging e aumentare il rischio di tumori cutanei come melanoma, carcinoma basocellulare e squamoso. Oltre ai segni visibili (scottature, rughe, macchie), presta attenzione a:

  • Lesioni pigmentate che non si attenuano al cambio di stagione

  • Noduli o escrescenze anomale

  • Dermatiti o brufoli persistenti In presenza di questi segnali, consulta un dermatologo per un controllo approfondito.

Dopo il sole: cura e idratazione

Dopo l’esposizione, il doposole è fondamentale. Scegli prodotti con sostanze idratanti (acido ialuronico, glicerina) ed elasticizzanti, e arricchiti con antiossidanti (vitamina C ed E) per contrastare i radicali liberi e favorire il recupero cellulare.

Un’attenzione speciale per i più piccoli

La pelle dei bambini è particolarmente vulnerabile ai danni del sole. È fondamentale utilizzare sempre protezioni solari con SPF elevato (50+) e formule specifiche per la loro pelle delicata, applicando la crema frequentemente e integrandola con indumenti protettivi, cappello e occhiali da sole. Evitare l'esposizione diretta durante le ore centrali è ancora più cruciale per loro.

Conclusione: il compromesso perfetto

Proteggere la pelle non significa rinunciare al sole, ma imparare a goderselo con intelligenza. 

Riconoscere il proprio fototipo, evitare le ore più pericolose, usare la giusta quantità di crema e fare pause ombreggiate sono gesti che fanno la differenza. Solo così potrai vivere un’estate all’insegna del benessere, della bellezza e della sicurezza, con la certezza di aver fatto la scelta migliore per la tua pelle.